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Matera è il centro più esteso della Basilicata, noto in particolare per i suoi due storici rioni Sassi (Caveoso e Barisano), caratterizzati da costruzioni rupestri ricavate nelle cave naturali del posto, abitati fin dal Paleolitico e dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1993.

L’origine di Matera si perde dunque nella preistoria e la città offre un paesaggio unico al mondo contraddistinto dall’altopiano della Murgia materana e dalla Gravina, un profondo solco calcareo scolpito dall’omonimo torrente attorno all’originario nucleo urbano. Per le sue peculiarità culturali e naturali, il territorio è stato scelto come location per numerose produzioni cinematografiche, da La lupa di Alberto Lattuada (1953) fino al film Moschettieri del re di Giovanni Veronesi, attualmente in sala.

Se non avete mai visitato il comune lucano, quest’anno c’è una ragione in più per farlo: Matera è capitale europea della cultura 2019 e il calendario degli eventi è fittissimo. Non vi resta che preparare la valigia.

Matera capitale europea della cultura 2019

Matera di notte: un incanto unico

Il 19 gennaio si svolgerà la cerimonia di inaugurazione che dà il via al programma dell’anno culturale europeo, il cui slogan è “Open Future”. Bande musicali di tutta la Basilicata e dell’intera Europa attraverseranno i vari rioni materani e convergeranno al tramonto sui Sassi per dare vita a una singolare jam session.

Da mattina a sera, la musica delle bande marcianti e giochi di luci e colori animeranno Matera rendendola ancora più fiabesca. Sarà una festa di paese – come nella migliore tradizione meridionale – con tanto di pranzi conviviali di quartiere, ma di dimensioni inconsuete: basti pensare che parteciperanno più di duemila musicisti.

Se non riusciste a partecipare alla cerimonia inaugurale, le occasioni di festa e i momenti culturali, artistici e gastronomici durante l’anno sono comunque tanti. Date un’occhiata al calendario per organizzare la vostra visita.

I Sassi di Matera, Patrimonio Unesco

Veduta sul Sasso Caveoso © Foto di Luca Lancieri

I Sassi di Matera sono tra i luoghi che meglio raccontano la capacità umana di adattamento all’ambiente circostante. Qui i primi insediamenti risalenti al paleolitico si svilupparono in grotte naturali, dopodiché la caratteristica roccia di tufo è stata scavata e plasmata dall’uomo per dare vita a complessi rupestri e infine a una città, quella che ancora oggi possiamo ammirare e che raccoglie in sé un eccezionale patrimonio architettonico di ere diverse, dalla preistoria all’epoca moderna, passando per medioevo, rinascimento e barocco.

Il Sasso Barisano e quello Caveoso sorgono su uno dei versanti della Gravina e insieme ai quartieri Civita e Piano formano il nucleo storico di Matera. Potete raggiungerli imboccando una delle tante vie o viuzze che scendono dal centro cittadino e poi perdervi nella loro bellezza, tra terrazzamenti, giardini, chiese rupestri, vicoli, cunicoli e grotte.

Fate un alto a Casa Noha, antica dimora, bene del Fai e luogo della memoria in cui ripercorrere la storia della città di Matera, e alla Casa Grotta di vico Solitario, per scoprire come si viveva nei Sassi. Entrambe si trovano nel Sasso Caveoso.

Civita e Piano di Matera

La cattedrale di Matera © Foto di Luca Lancieri

Da non perdere anche la Civita, situata su di uno sperone roccioso tra i due Sassi, che fu il primo nucleo urbano vero e proprio ed è sede della cattedrale in stile romanico pugliese dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, protettori della città. Dalla cattedrale potrete inoltre godere di una notevole veduta sul Sasso Barisano.

Ugualmente irrinunciabile la zona del Piano, sotto alla Civita e sopra i Sassi, a ridosso di piazza Vittorio Veneto. Dalla centralissima piazza si possono scorgere gli ipogei sottostanti, che formano la Matera sommersa, quella non immediatamente visibile, custode di strutture incredibili come il Palombaro Lungo, una maestosa cisterna con serbatoio profondo 15 metri e utilizzata fino ai primi decenni del secolo scorso per la raccolta dell’acqua potabile.

Tutta questa parte di centro storico è un susseguirsi di chiese e palazzi nobiliari di gran pregio: assaporatela passeggiando con lentezza e non dimenticate di fare un salto al belvedere di piazzetta Pascoli, da cui si possono ammirare entrambi i Sassi in tutto il loro splendore.

Il Parco della Murgia materana e le chiese rupestri

Il ponte tibetano di collegamento tra le due sponde della Gravina

I Sassi non sono l’unica realtà di Matera inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità: lo è anche il Parco archeologico storico-naturale delle chiese rupestri del Materano, meglio noto come Parco della Murgia materana, che comprende l’altopiano della Murgia, appunto, il letto della Gravina e il suo versante dirimpetto a quello su cui sono presenti i Sassi.

All’interno del parco, ricoperto da vegetazione mediterranea, vivono specie animali e botaniche rare, ma quello che rende magica quest’area è la testimonianza vivida della presenza dell’uomo fin dalla preistoria.

Soprattutto, a impreziosire il paesaggio, fanno capolino le tante chiese rupestri scavate nel tufo dall’Alto Medioevo, in concomitanza con lo sviluppo del monachesimo. Eremi, basiliche, cripte e santuari, spesso affrescati, si trovano in tutto il territorio di Matera e complessivamente sono più di 150.

Per chi non soffre di vertigini, il ponte tibetano che collega i due fronti della Gravina (Sassi e parco), ma chiuso da tempo, dovrebbe riaprire a partire dalla prossima primavera.

I musei di Matera

Palazzo Lanfranchi, sede del Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata © Polo Museale della Basilicata

Tra gli spazi espositivi da non perdere, il Musma – Museo della scultura contemporanea di Matera è l’unico museo in grotta al mondo e il principale interamente dedicato all’arte dello scolpire in Italia.

Il biglietto di ingresso al Musma dà diritto a una riduzione sull’entrata alla Casa di Ortega, il luogo dove visse il pittore e scultore spagnolo José Ortega e oggi centro culturale per la promozione della tradizione artigiana, che ospita 20 bassorilievi in cartapesta policroma realizzati dall’artista negli anni Settanta durante il suo soggiorno a Matera.

Meritevoli anche il Museo archeologico nazionale Domenico Ridola, il più antico della regione (fu istituito nel 1911), dove sono raccolti reperti rinvenuti sul territorio materano, che vanno dall’età preistorica fino al III secolo a.C., e il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata presso Palazzo Lanfranchi.

Cosa mangiare a Matera

Durante il vostro soggiorno, approfittatene per deliziarvi con la cucina del posto, semplice e genuina, legata alla tradizione pastorale e contadina. Imperdibili il pane di Matera Igp, ottenuto mediante un antico sistema di lavorazione della semola di grano duro (provatelo al Forno di Gennaro), l’ottimo olio e i vini Matera Doc.

Sulla tavola la fanno da padrone la pasta (le orecchiette alla Materana e le tagliatelle con mollica di pane, per esempio), i piatti a base di legumi e cereali, come la tradizionale zuppa crapiata, i secondi di carne, soprattutto maiale, agnello e pecora, i formaggi e le verdure.

Potete stare certi che a Matera tutti i vostri sensi saranno deliziati.

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